Siamo tutti un po’ smemorati, a tutti capita di dimenticare un appuntamento, di confondere degli impegni, di non trovare la parola giusta per esprimere un concetto.
Quando, peró, tutto ciò cessa di essere un fatto normale e si converte in un sintomo di demenza?
Perché si possa sospettare l’insorgere della malattia, devono essere presenti più segnali d’allarme e tutti devono denotare un cambiamento rispetto al passato.
Di seguito alcuni esempi:
- Vuoti di memoria: il nostro caro non si ricorda quello che gli abbiamo detto pochi minuti prima, dimentica un impegno preso il giorno prima, non ricorda dove ha messo l’orologio piuttosto che la giacca.
- Disorientamento spaziale e temporale: difficoltà nel trovare la strada di casa, nell’arrivare in un dato luogo nonostante la persona conosca bene la zona, difficoltà a ricordare in quale giorno della settimana ci troviamo.
- Difficoltà a compiere azioni quotidiane e attività note: vediamo che il nostro caro ha difficoltà a utilizzare oggetti che maneggiava quotidianamente; il telecomando, la lavatrice, il telefono.
- Difficoltà a organizzarsi o a risolvere problemi: i passi per preparare un pasto (fare la spesa, cucinare, apparecchiare) possono risultare confusi e difficoltosi.
- Problemi di linguaggio: difficoltà nel trovare la parola corretta, nel terminare le frasi, nell’esprimersi in modo fluido e con chiarezza.
- Cambiamenti della personalità, comportamenti inadeguati e riduzione dei rapporti sociali: è normale che con l’etá e nel corso di tutta l’esistenza la personalità e i modi di una persona possano cambiare. Nel caso della demenza però vi sono cambiamenti profondi ed evidenti; la persona puó apparire irrequieta, apatica, svogliata. Gli hobby che prima davano gioia, vengono lentamente abbandonati.
Questi sono alcuni dei campanelli d’allarme che dovrebbero portare a chiedere una consulenza specialistica per capire l’origine di questi problemi.
Per ulteriori dubbi o chiarimenti, potete contattarmi:
3338069375
saramauri.psico@gmail.com
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